Il Registro Nazionale Imprese storiche si arricchisce di 19 aziende bolognesi che hanno ricevuto oggi il riconoscimento da Valerio Veronesi, presidente della Camera di commercio di Bologna.
Da oggi potranno fregiarsi del marchio di “Impresa Storica di Italia”.
Istituito in occasione del 150^ anniversario dell’Unità d’Italia, il Registro Nazionale delle Imprese Storiche è la mappatura ufficiale a livello nazionale delle imprese ultracentenarie.
È tenuto dall’Unione nazionale delle Camere di commercio e certifica il possesso del requisito fondamentale per poter essere iscritti: almeno cento anni di attività ininterrotta.
“Queste imprese hanno saputo cambiare nel tempo – ha dichiarato il presidente della Camera di commercio Valerio Veronesi - Hanno innovato e accresciuto le loro professionalità e competenze anche in periodi storici durissimi. Di generazione in generazione, senza mai desistere, hanno passato orgogliose il testimone della responsabilità e della determinazione alle generazioni successive. Il loro esempio è un patrimonio che dobbiamo trasmettere, soprattutto a chi sta aprendo l’attività in questo giorni”
Con la premiazione svoltasi oggi a palazzo della Mercanzia sono così diventate sessantaquattro le aziende che rappresentano Bologna nell’esclusivo elenco che a livello nazionale conta circa 2500 imprese iscritte.
Queste in sintesi le storie delle ultime diciannove imprese iscritte nel Registro Nazionale:
- Antica Cappelleria Malaguti di Malaguti Marzia & Badini Marisa Snc - 1890
Girolamo Colombarini inizia nel 1890 a creare cappelli di pelo di coniglio e lana. Il figlio Guglielmo e più tardi Maria Pia, una delle figlie, continuano l'attività passandola al nipote Gino Malaguti. Gino inizia a lavorare anche il tessuto realizzando berretti militari e civili come quelli per le ferrovie, i vigili urbani, iportabagagli. Malaguti viene decorato Medaglia d'oro dalla Camera di Commercio di Bologna alla "7° premiazione della Fedeltà al lavoro al progresso economico" nel 1957. Alla sua morte i figli Ermanno e Gilberto e la moglie Amelia continuano l'attività. Ora sono Marisa Badini e Marzia Malaguti rispettivamente moglie e figlia di Gilberto a proseguire la tradizione. Hanno ampliato il servizio artigianale con il restauro di copricapi militari, universitari, forensi e copricapi civili e vendono anche accessori militari e civili. Si è arrivati così, dopo 100 anni,alla sesta generazione di gestione ininterrotta della attività.
- Apicoltura Piana Spa – 1903
Nell’anno 1903 il professor Gian Pietro Piana lascia l’università di Milano, dove insegna, per trasferirsi a Castel San Pietro. Qui con il figlio Gaetano inizia a studiare le api rendendosi così conto delle particolari doti delle api italiane, più docili e produttive delle consorelle europee. Nasce così Apicoltura Piana.
Facendo tesoro dell’esperienza acquisita, nell’immediato dopoguerra i fratelli Piana, figli di Gaetano, riprendono l’attività espandendo ulteriormente l’allevamento delle api regine
ed iniziando anche a confezionare il miele. Nei primi anni ‘50 l’Apicoltura Piana è già una delle maggiori aziende italiane del settore con le sue varie attività: allevamento ed esportazione di api regine, apicoltura nomade con produzione di miele, fabbricazione di fogli cerei. Con Giulio Piana l’azienda continua a crescere e a posizionarsistabilmente al vertice del settore in cui opera.
- Avrone Riccardo di Cremona Giulio Valerio – 1906
Nel 1836 Gaetano Lenzi apre una bottega ottica in via Spaderie. Vende articoli per fumatori, piatti del buon ricordo, ventagli, binocoli, lanterne magiche, barometri, termometri e occhialini lorgnette e pince-nez. Nel marzo del 1906 l'attività viene ceduta dalla vedova Lenzial gestore dell'epoca che la dirige già da diversi anni, Riccardo Avrone che sposta la sede in via Archiginnasio. AI tempi, oltre alla correzione visiva, l’ottico si occupava di forniture fotografiche, sviluppo e vendita di pellicole, meteorologia e geodesia, forniture scientifiche per l’Università di Bologna e materiale di radiologia per ospedali civili e militari.
Nel 1940 con la morte del titolare, l'attività passa alla moglie Giulia Padovani finché non viene ereditata da Rossana Padovani e dal marito Leopoldo Cremona. Oggi l’attività continua la sua discendenza familiare, con Giulio, figlio di Leopoldo, alla guida dell’azienda, e il figlio Fabio, al suo fianco.
- Azienda Agricola Branchini Società Agricola - 1858
I documenti più antichi in possesso dell’azienda testimoniano che la famiglia Branchini nel 1854 abitava e coltivava il fondo Cardinala a Toscanella di Dozza. Nel 1858 venne effettuata la prima vendemmia e così inizia ufficialmente l’impresa. Nel corso degli anni e soprattutto a partire dal 1936, la famiglia Branchini acquista terreni e poderi fino a raggiungere la dimensione attuale di circa cento ettari dedicati in parte a vigneto in parte a seminativo. Oggi l’impresa è gestita dalla quinta generazione, Angelo e Marco Branchini, affiancati dalla quarta, il sig. Cesare Branchini.
- Azienda Agricola Lenzi Società Agricola – 1903
L’attività della famiglia Lenzi in agricoltura risale alla fine dell’800 a Medicina ad opera di Alfonso Lenzi detto Augusto (1860-1923). Il primo documento che dimostra l’attività agricola è un atto di acquisto del 1914. L’attività negli anni si espande con i tre fratelli Lenzi, Ettore, Aldo ed Enea e conl’acquisto di vaste tenute in provincia di Bologna e affittanze in Umbria sino al 1941. Poi la guerra cambia le cose e una volta finita sarà Aldo a proseguire l’attività fino alla sua morte nel 1977. Le redini vengono così prese dal figlio Giancarlo e dai suoi fratelli e poi dai figli, la quarta generazione.
L’attività agricola ha visto sin dall’inizio un interesse particolare per la coltivazione del riso, per i seminativi - frumento, barbabietole da zucchero, mais, soia e nel passato anche canapa e patate - la frutticultura e i vigneti. L’azienda è stata premiata dalla Camera di commercio di Bologna col Premio Mercanzia nel 1997.
- BCC Felsinea Banca di Credito Cooperativo dal 1902 – 1902
Nasce il 16 febbraio 1902 con il nome di Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Castenaso, con sede presso la Canonica Arcipretale di Castenaso. Viene creata sul modello che si stava affermando in centro Europa di una nuova forma di credito basata su motivazioni etiche di ispirazione cristiana, diretta conseguenza dell’enciclica “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII. Nel 1911 cambia la denominazione in Cassa Rurale di Castenaso. Negli anni cresce, aumenta il numero dei soci, la consistenza dei depositi e degli affidamenti. La seconda guerra mondiale indice sull’attività, ma pian piano tutto riparte. il 26 luglio 1956 la Cassa Rurale viene trasferita nella Chiesa parrocchiale di Villanova, in un locale della canonica e il 16 ottobre 1960 la banca si sposta nella sede di Villanova di Castenaso che la ospiterà fino al 2017. Nel 2005 viene modificata la ragione sociale in “Banca di Credito Cooperativo di Castenaso (Bologna) Società cooperativa”. Nel 2017 incorpora la Banca di Credito Cooperativo di Monterenzio, cambiando denominazione in BCC Felsinea - Banca di Credito Cooperativo dal 1902. Nel 2018 l’incorporazione della Banca di Credito Cooperativo dell'Alto Reno Società e nel 2019 lo spostamento della sede legale a San Lazzaro di Savena. Oggi, dopo oltre 120 anni di attività, la società ha 22 filiali fra Bologna e Modena, oltre 12.000 soci, più di 36.000 clienti, 171 dipendenti, un patrimonio netto di € 113 milioni e masse amministrate e intermediate che sfiorano i 2,5 miliardi.
- Checchi Luigi - 1876
L’Azienda nasce nel 1800 con Luigi Checchi che, con vari passaggi di proprietà, inizia a formare quel nucleo fondiario storico che viene tramandato di generazione in generazione. L’azienda agricola si compone di un gruppo di poderi storici, tutti collegati e oggi specializzati nella produzione di uva di qualità DOC e cereali.
L’impresa ha sempre avuto una grande attenzione alla salvaguardia e al miglioramento degli ambienti naturali. Sono stati ricreati biotopi distrutti o andati persi nell’abbandono del territorio, sono stati ricostruite le siepi e tanta attenzione viene posta al sottobosco. È stato ideato un sistema di irrigazione utilizzando un invaso esistente creato nel 1953 da Gaetano Checchi, ed è stato creato un innovativo locale tecnico con attrezzature in grado di sollevare l’acqua per i dislivelli esistenti.
- CLT Cooperativa Lavoratori della Terra – 1889
La Cooperativa Lavoratori della Terra, spazia fra Medicina, Budrio e Monterenzio, con circa 1870 ettari di terreno in proprietà.Costituita il 15 settembre 1889 da 134 anni si occupa della conduzione dei terreni e dal 1960 ha integrato la gestione agraria con la disidratazione dei foraggi verdi.
La particolare vocazione del territorio medicinese per la produzione di erba medica ha favorito l’espansione del settore foraggi che è tuttora di primaria importanza per la C.L.T.
La Cooperativa, utilizzando tecniche a basso impatto ambientale, produce cereali a paglia, bietole e colture da seme. Da oltre quarant’anni produce foraggio disidratato utilizzando l’erba medica prodotta sui propri terreni.
Dal 2005 la C.L.T. ha incorporato la Cooperativa Agro-zootecnica Montana di Monterenzio e attualmente gestisce l’attività zootecnica applicando le tecniche dell’agricoltura biologica.
Dal 2012 la C.L.T. ha ulteriormente diversificato la propria attività con la realizzazione di un impianto biogas per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
- Consorzio Cooperative CostruzioniCCC Società Cooperativa - 1912
Il Consorzio Cooperative Costruzioni nasce nel 1912 con il nome di Consorzio fra le cooperative di birocciai, carrettieri ed affini della provincia di Bologna.
Cambia nome nel 1946 e ancora nel 1979 quando, dopo l'unificazione con i consorzi delle cooperative di produzione e lavoro di Modena e Ferrara, assume la denominazione attuale.
Nel 1998 il CCC incorpora il Consorzio nazionale per gli approvvigionamenti, Acam, costituito nel 1960 e da allora diventa il primo cliente nazionale di acciaio per cemento armato, ceramiche, calcestruzzo, ascensori, attrezzature per l'edilizia e condotte in acciaio. A ottobre 2007 il CCC si trasforma in consorzio fra società cooperative di produzione e lavoro.
Nei primi decenni dalla sua fondazione il CCC ha costruito buona parte della nuova viabilità della provincia di Bologna, la direttissima del Brennero, ha bonificato le paludi dell'Idice, del Reno e del Po.Nel passato più recente il CCC è dapprima protagonista della ricostruzione post bellica e poi dell'infrastrutturazione regionale e nazionale: vengono realizzati ponti, canali, ospedali, ferrovie, piani di edilizia economica e popolare nelle principali aree metropolitane.
Nell'ultimo decennio l'impegno del Consorzio Cooperative Costruzioni si consolida in campo nazionale con la realizzazione di grandi opere a rete come le linee AV Milano-Bologna e Roma-Napoli, con qualificati restauri quali quello del Teatro alla Scala di Milano e quello (ancora in corso) della Galleria degli Uffizi di Firenze e con rilevanti iniziative di finanza strutturata.
- Cooperativa Edificatrice Giuseppe Dozza - 1920
La cooperativa nasce come "La Federale a proprietà inalienabile ed indivisibile" il 9 luglio 1920 con l’acquisizione dalla "Società Anonima Cooperativa Federale fra Muratori ed Affini Bologna" dell’insediamento di via Jacopo della Quercia realizzato nel 1911 e costituito da sedici alloggi. Nei decenni successivi avvia un percorso di consolidamento e di rilancio delle cooperative di abitazione, favorito anche dallo scambio delle varie esperienze con altre realtà territoriali, sia regionali che nazionali. La cooperativa, ancora denominata La Federale, si rafforza fondendosi con la cooperativa “Urbanistica Nuova” costituita nel 1971 (che nel frattempo aveva realizzato 5 interventi per complessivi 169 alloggi) e con la cooperativa “Avvenire Proletario” costituita nel 1911 (che aveva realizzato un complesso edilizio in via Zanardi-Borre di 8 alloggi e spazi commerciali). Nel 1980, a conclusione del processo di unificazione, la società modifica la propria ragione sociale in “Cooperativa Edificatrice Giuseppe Dozza”, in onore dello storico sindaco di Bologna. A quella data il patrimonio abitativo della Cooperativa ammontava a 423 alloggi, inclusi i 12 alloggi incorporati dalla “Cooperativa Appennino”. Anche attraverso le successive modificazioni legislative sull’edilizia residenziale pubblica la Cooperativa accresce ulteriormente il proprio patrimonio abitativo. Partecipando a diversi bandi pubblici negli anni 2000 aumenta il patrimonio abitativo che si assesta su oltre 1.300 alloggi.
- Ditta Francesco Bongiovanni di Andrea Bongiovanni e C. Snc - 1904
La casa musicale Bongiovanni è conosciuta a Bologna nel campo dell’editoria musicale fin dal 1905. Il suo fondatore, Francesco Bongiovanni, si dedicò alle edizioni musicali, pubblicando opere di autori come Respighi, Zandonai, Alfano, Cimara, Pratella. Nel dopoguerra, la società è stata prima gestita dal figlio Edoardo, in seguito, dagli anni ’60, affiancato dal nipote Giancarlo, che negli anni ’70 iniziò la produzione discografica, oggi attività principale della società.
Oggi la casa musicale ed il negozio sono amministrati dai figli di Giancarlo, Andrea e Barbara, la quarta generazione.
Il negozio Bongiovanni è sempre stato nel centro di Bologna, prima in via Rizzoli, dove rimane fino al 2000, in seguito in via Ugo Bassi. Da sempre specializzato in musica classica, ha un amplissimo assortimento di CD e DVD di tutte le marche e provenienze e di ogni genere: lirica, sinfonica, cameristica, barocca, medievale, rinascimentale, contemporanea.
- Farmacia Osti Srl – Bazzano (Valsamoggia) - 1898
La storia della Farmacia Osti inizia con Livio Osti. Fresco di laurea inizia la sua attività di “speziale” a Bologna nella Farmacia dei Servi. Nel 1898 decide di tornare a Bazzano, dove la sua famiglia rileva l’Antica Farmacia Minelli, dando inizio all’attività nella sede storica di via Matteotti. A Livio farà seguito il figlio Vittorio che, anche sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ha sempre assicurato alla popolazione un servizio essenziale. Fare il farmacista per lui allora e poi per le generazioni successive ha sempre significato “esserci agendo nel bene della comunità, con un po’di cuore”. Con questo motto Piero accompagnato dalla figlia Annamaria, ha trasformato l’azienda di famiglia in una moderna attività, arrivando così alla quarta generazione, oggi tutta al femminile.
- Ferramenta Boriani di Saverio Piancastelli & C. Sas - 1820
L’attività inizia nel 1820 come "ferrarezza" ed è stata fondata da Gaetano Boriani. La sua sede è molto prestigiosa: è alla base della Torre Asinelli. Alla morte del fondatore nel 1881, l'attività prosegue con il figlio Giovanni e successivamente con il nipote Aristide. Nel 1910 il negozio, condotto da Giancarlo Boriani - che fuanche un olimpionico di tiro a segno a Berlino nel 1936 - viene trasferito in via Monte Grappa dove si trova tuttora. Alla morte di Giancarlo, nel 1982, gli succede il figlio Paolo, deceduto in negozio improvvisamente nel 1991. La "bottega" rimane chiusa per tre mesi, finché la moglie Maria Rizzi e la figlia Cristina Boriani la riaprono e la guidano fino al 1993, quando l’attività viene rilevata da Saverio Piancastelli, che ne raccoglie il testimone.
- Galassini Pier Giorgio - 1907
L’impresa Galassini Pier Giorgio è specializzata nella coltivazione di terreni a frutteto e seminativo in Valsamoggia a Monteveglio e a Castelfranco Emilia su un terreno acquistato dal fondatore Giovanni Galassini nel 1907 per i figli Giuseppe, Luigi, Pietro ed Emilio. Morti i fratelli, uno dei quali in guerra, il solo Luigi nel 1923 eredita l'attività che poi passerà ai figli Emilio e Antonio. Tramandata alla generazione successiva oggi è condotta da Pier Giorgio Galassini, figlio di Emilio.
- Marocchi Srl – Casalfiumanese - 1821
Le origini di Marocchi Srl risalgono al 1821, con la nascita della bottega artigiana di Domenico Marocchi, fabbro e maniscalco di Casalfiumanese, conosciuto in tutta la vallata del Santerno per l’abilità nella lavorazione artistica del ferro battuto. Le prime fonti informali dell’attività risalgono fin dalla fine del Settecento.Nel corso del tempo l’azienda ha saputo mantenere la tradizione nella carpenteria, innovando continuamente. E così il mestiere di fabbro è stato tramandato di padre in figlio e l’officina Marocchi ha attraversato i secoli fino ai giorni nostri. Già prima della seconda guerra mondiale Domenico Marocchi riceve una medaglia d’oro per la continuità nel tempo della sua bottega artigiana. Anche la Camera di Commercio di Bologna gli conferisce la medaglia d’oro al compimento dei 121 anni di attività mai interrotta a Casalfiumanese.Oggi l’impresa si occupa della realizzazione di infissi e di progettazione e installazione di espositori.
- Passerini Sileno – Castel Maggiore - 1906
Su un podere acquistato nel 1906 inizia l'attività di Gaetano Passerini. Coltiva erba medica, grano, canapa e negli anni Cinquanta anche la barbabietola da zucchero. L’attività si allarga poi all’allevamento di bestiame da latte e da carne. Il latte in particolare è stato il primo prodotto che l’azienda ha iniziato a vendere direttamente . Negli anni cinquanta la guida dell'azienda passa a Raffaele Passerini e alla moglie Marcella che avviano anche la coltivazione della vite e la produzione di vino. Dal 1969 l'azienda è gestita da Sileno con la moglie Roberta. Negli anni Ottanta inizia la trasformazione che porta alle produzioni specializzate di frutta e verdura e in piccole quantità anche di vino. Dal 2010 l'azienda è orientata esclusivamente alla vendita diretta dell'intera produzione.
- SIT Società Italiana Tecnospazzole Spa – Bologna - 1908
Le origini dell’impresa si possono collegare al Laboratorio Artigianale per la Fabbricazione di Pennelli, rinominato Pennellificio Bolognese nel 1908 con l’ingresso della famiglia Acquaderni nel capitale sociale. Alessandro Acquaderni, inizialmente socio al 50%, completerà l’acquisizione del laboratorio dieci anni dopo, nel 1918. Si specializza nella produzione di pennellesse per l’edilizia e negli anni della prima guerra mondiale sposta la specializzazione dalla pittura artistica a quella professionale, “industriale”. Negli anni cinquanta, dalla storica sede di Bologna, la società si trasferisce a Casalecchio di Reno, trasformandosi in SIT – Società Italiana Tecnospazzole - e sposta il focus sulle finiture superficiali applicate a diversi settori industriali. Fra la fine degli anni ‘90 e i primi anni 2000 lo stabilimento si amplia notevolmente sia nell’area produttiva che nell’area uffici. La famiglia Acquaderni ha garantito la continuità dell’azienda senza interruzioni da cinque generazioni (Alessandro, figlio di Giovanni, ha rappresentato la prima; Marco, figlio di Alessandro, la seconda; Pietro la terza; Andrea la quarta e ora i suoi figli, Marco, Alessandro e Paolo la quinta). Oggi dopo 115 anni è industria leader nel settore.
- Società Agricola Santa Croce di Giuseppe Bussolari e C. - 1816
L'azienda inizia l'attività con Romano Bussolari affittuario e campanaro della Parrocchia di Lorenzatico. La gestione del fondo passa a Lucido e successivamente a Donato Bussolari. L'indirizzo produttivo era zootecnico fino al 1966, anno in cui l'azienda passa alla coltivazione di frutta su una superficie di 12 ettari. In seguito l'impresa man mano si ingrandisce fino a raggiungere la superficie di 200 ettari, oggi in prevalenza coltivati a frutta e seminativo.
La denominazione attuale è Società Agricola Santa Croce di Giuseppe Bussolari e C. S.S. La società è rappresentata oggi da Marco Bussolari.
- Società Cooperativa Edilizia di Bazzano - 1909
Costituita il 29 ottobre 1909, tra i suoi fondatori annovera personaggi di grande levatura culturale e sociale, come Tommaso Casini, critico letterario, storico, dantista e scrittore e Carlo Termanini, storico sindaco di Bazzano che contribuì ad un notevole sviluppo urbanistico e civile del paese, oltre ad essere pioniere del movimento operaio e socialista. L’oggetto sociale era, e nella sostanza è praticamente rimasto immutato da 114 anni, “lo sviluppo edilizio ed il risanamento igienico dell’abitato, mediante la costruzione e l’acquisto di case da affittare a soci e non soci”.
Il Registro Nazionale delle Imprese Storiche è destinato a continuare ad accogliere in futuro tutte quelle aziende che negli anni matureranno il requisito di 100 anni di attività ininterrotta. L’iscrizione avviene su candidatura della impresa.
Tutte le informazioni sono disponibili su www.bo.camcom.gov.it e su www.unioncamere.gov.it.
Data Notizia: 2023-07-03
Categoria pagina: Comunicazione
Tag: registro imprese