Rallentano manifatturiero e commercio. Tiene il turismo. Export oltre i 15,4 miliardi.
I segnali di rallentamento dell’economia bolognese osservati già nella prima metà d’anno trovano conferma in questo terzo trimestre. I principali indicatori congiunturali del settore manifatturiero, che già nella seconda metà dello scorso anno si erano indeboliti, continuano a perdere progressivamente intensità: tra luglio e settembre 2023 la produzione flette del -3,1%, scende al di sotto dello zero il fatturato (-1,7% rispetto allo stesso periodo del 2022), a cui viene a mancare il traino delle vendite all’estero (-5,8% il fatturato estero), svoltano in negativo anche gli ordinativi, -3,9%, frenati dal -6,8% della domanda estera.
Flessione più accentuata per la metalmeccanica, che registra un indebolimento importante per produzione, -5,7%, e fatturato, -2,9%, con un fatturato estero che scende del -6,2%. Non fanno meglio gli ordinativi, con un complessivo -6,8%, e una domanda estera che cala del -7,5%.
In chiaroscuro il comparto del packaging: rallenta la produzione, -3,5%, ma segnali incoraggianti vengono dal +4,0% del fatturato, trainato dall’exploit delle vendite all’estero, +11,9% rispetto al settembre 2022, e dalla tenuta degli ordinativi, +0,5% complessivo, grazie al +9,2% della domanda estera.
Si esaurisce la spinta del settore edile, che in questi tre mesi registra un -0,5% del volume d’affari: rallenta la componente artigianale (-1,6%), in assestamento la parte cooperativa (-0,2%).
Flessione più accentuata rispetto al manifatturiero in complesso per il comparto dell’artigianato: -6,8% per la produzione, -5,4% il fatturato, rallentato dal -7,3% delle vendite all’estero. In flessione anche gli ordinativi, -6,3%, con una domanda estera che scende del -7,9%.
In rallentamento anche la cooperazione: -2,2% la produzione, -1,9% il fatturato e -1,7% gli ordini complessivi; in flessione anche i mercati esteri (-4,3%).
In crescita invece il comparto dell’industria alimentare: +2,5% e +4,5% per produzione e fatturato rispettivamente, crescono del +2,3% gli ordinativi, sostenuti dai mercati esteri, con fatturato ed ordini esteri che crescono di oltre il +7%.
Volume d’affari ancora positivo nei servizi, ma la crescita in questi tre mesi si ferma al +0,8%.
Variazione del -0,8% per le vendite del commercio al dettaglio: la tenuta della grande distribuzione, +4,0%, non è sufficiente a compensare flessioni vicine al -2% per i comparti alimentare e non alimentare. Rallenta anche il commercio all’ingrosso, -1,1%.
Ancora in crescita le attività turistiche, +6,1% in questi tre mesi: +1,7% il volume d’affari delle strutture ricettive, +7,0% quello della ristorazione, +11,6% per le agenzie di viaggio.
E il rallentamento certificato dai numeri è testimoniato anche dalle percezioni degli operatori intervistati, per 1 su 3 dei quali si è assistito in questi tre mesi ad un netto peggioramento delle condizioni economiche rispetto alla prima metà dell’anno.
Segnali di sfiducia che trovano riflessi anche nei prossimi mesi d’attività: Se per oltre 1 operatore del settore su 2 il peggioramento della congiuntura mondiale, oltre al persistere di tensioni internazionali, lasciano ampi margini di incertezza anche per l’ultimo scorcio d’anno, il saldo tra ottimisti (che si aspettano un’ulteriore crescita della propria attività per i prossimi tre mesi) e pessimisti (che ne ipotizzano invece un rallentamento) mostra le prime esitazioni: aspettative di rallentamento prevalgono infatti in tutto il settore manifatturiero, con l’eccezione dell’industria alimentare e del comparto del packaging. Prospettive più rassicuranti invece per costruzioni, commercio e attività turistiche.
I primi nove mesi dell’anno confermano, nel complesso, il rallentamento dell’economia bolognese: nel settore manifatturiero, rallentano produzione, -1,6%, fatturato, -0,4%, e ordini, che perdono un -1,5%. Preoccupano i mercati esteri, in flessione nonostante una prima metà dell’anno positiva: i primi nove mesi del 2023 si chiudono con un -0,2% per il fatturato estero e un -1,6% per la domanda estera.
Si allinea alla flessione del manifatturiero in complesso il comparto metalmeccanico, in cui si registrano solo segni negativi, ad eccezione delle vendite all’estero, poco al di sopra dello zero (+0,2%) grazie all’exploit del primo scorcio d’anno. Prosegue invece la crescita del packaging, sostenuto da mercati esteri ancora ampiamente in crescita (+10,0% l’incremento della domanda estera nel packaging rispetto al settembre 2022, +8,3% il fatturato estero). In progressivo rallentamento invece, dopo la rinuncia agli incentivi, il settore edile, che passa dal +4,9% del volume d’affari di fine 2022, al +1,8% di questi nove mesi.
I servizi chiudono i primi nove mesi del 2023 con un risultato positivo, ed un fatturato che cresce complessivamente del +2,0%. Ma anche per questo settore si nota un progressivo affievolirsi delle dinamiche: il +0,6% del commercio al dettaglio, sostenuto dal +6,3% della grande distribuzione, si allontana dal +3,1% di fine 2022, così come risulta pressoché dimezzato nei nove mesi il +9,0% del settore turistico, che chiude a fine settembre con un +5,9% per le strutture ricettive e un +9,3% per la ristorazione.
SUPERA I 15,4 MILIARDI DI EURO L'EXPORT DELLE IMPRESE BOLOGNESI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023. MA IN ESTATE SONO RALLENTATE
Nei primi nove mesi del 2023 le imprese bolognesi hanno venduto all’estero beni per oltre 15,4 miliardi di euro. Il 5,3% in più che nello stesso periodo del 2022.
Si tratta di un valore quasi doppio rispetto alle importazioni che si sono attestate a 8,3 miliardi di euro.
Alcuni settori hanno visto un aumento delle vendite di oltre il 20% in un anno: si tratta dei prodotti petroliferi (+25%) e medico farmaceutici (+20,4%) e di uno dei settori trainanti del nostro export, i macchinari: +20,2%. Nel complesso anche la meccanica è cresciuta bene +8,7%, nonostante l’assestamento dei mezzi di trasporto.
Il mercato statunitense quello che è cresciuto di più (+7,4%). In flessione invece le vendite in Germania, -1,8%, e in Francia -0,7%. Diminuite ancora le vendite in Russia -11,6%. Ma rallentano anche i mercati asiatici: -6% in Cina, -10,8% in Giappone, nonostante un exploit dei mesi estivi.
L’andamento delle esportazioni ha però segnato un forte rallentamento nei mesi fra luglio e settembre che hanno segnato solo il +0.4% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Anche le importazioni hanno decisamente rallentato, con un -8,2%, segnale importante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. E’ stata però molto più consistente la flessione delle importazioni a livello nazionale, -20,3%.
A rallentare sono state soprattutto le vendite del comparto abbigliamento (-19%), gli articoli farmaceutici, -12,9%, quelli in gomma e plastica, -12,1%, i mezzi di trasporto, -8,8%, gli apparecchi elettrici (-10,3%) e i metalli e prodotti in metallo (-5,9%). Bene invece le vendite di macchinari, +16,3%.
Nei mesi estivi hanno rallentato le vendite negli Stati Uniti (-4,3%), che si confermano comunque la principale meta di destinazione della manifattura bolognese oltre confine. L’attenzione più marcata va invece al deciso rallentamento nelle vendite in Germania, che pur restando il secondo mercato di destinazione, ha segnato fra luglio e settembre un -14,7%. Rallentate anche le vendite in Francia (-2,5%) e in Russia (-16,1%), +2,5% invece le esportazioni nel Regno Unito. Tiene il mercato asiatico, che cresce del +21,6%, grazie all’ottima performance delle vendite in Giappone, +76,8% complessivo e +123,5% nelle vendite di tabacco, che rappresentano il 70% di quanto esportato dalle imprese bolognesi sul territorio giapponese in questi tre mesi. In rallentamento invece le esportazioni verso Cina, -13,0%.
Data Notizia: 2023-12-05
Categoria pagina: Statistica e Studi
Tag: statistica