E’ di oltre 4,1 miliardi di euro il valore delle esportazioni bolognesi nel trimestre luglio-settembre secondo le rilevazioni Istat rielaborate dall’Ufficio Statistica della Camera di commercio, con una crescita rispetto al settembre 2020 del +6,6%. Siamo lontani dal +46,3% registrato solo tre mesi fa.
Leggermente più significativa la crescita regionale, +9,5%, migliore anche la media nazionale, +13,6%.
In valore assoluto, le vendite bolognesi all’estero nel terzo trimestre di quest’anno fanno comunque meglio anche di quanto registrato a settembre 2019, in periodo pre-covid, dove le esportazioni si erano fermate a poco più di 3,9 miliardi di euro, con una variazione del +3,7%.
In crescita tra luglio e settembre anche le importazioni, +11,2%, segnale rilevante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. In regione la crescita delle importazioni è stata largamente superiore, assestandosi al +26,1%, in Italia gli acquisti dall’estero in questo trimestre arrivano invece al +24,1%.
E’ il +6,2% del settore manifatturiero (ma anche +3,5% rispetto al settembre 2019), da cui provengono quasi il 99% delle vendite bolognesi all’estero, a delineare la crescita di questi tre mesi.
In attivo le vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+7,7%) e quelle di prodotti farmaceutici (+14,0%). Rallentano, rispetto al settembre 2020, le vendite all’estero di prodotti d’abbigliamento (-14,2%).
Oltre la media la crescita dell’export della meccanica (+9,7% sul 2020, ma anche +8,1% rispetto al settembre 2019), dove la dinamica meno significativa è quella dei macchinari, che crescono del +5,2%; +7,5% invece per i mezzi di trasporto, +20,9% per il comparto di computer, apparecchi elettronici e ottici (l’unico che segna il passo rispetto al periodo pre-covid con un -9,9%), +21,0% per gli apparecchi elettrici e +34,6% per metalli e prodotti in metallo.
Tra i primi dieci partner delle imprese bolognesi, crescita al di sopra della media complessiva per le vendite in Germania, principale meta di destinazione della manifattura bolognese oltre confine (+10,7% rispetto al settembre 2020, e un rilancio rispetto al periodo pre-covid del +10,0%); e negli Stati Uniti (+12,7%), dove però il recupero rispetto ai livelli del 2019 è ancora parziale (siamo a -2,8% rispetto al settembre di due anni fa). Stabili le vendite in Francia (+0,6%), prosegue la flessione, avviata già in conseguenza della Brexit, nel Regno Unito (-15,8%).
Rallentano anche le vendite verso Giappone (-4,8%) e Cina (-27,2%). Ma se il mercato cinese resta comunque in crescita rispetto al periodo pre-covid (+12,7%), le vendite sul mercato giapponese segnano il passo anche rispetto al settembre 2019 (-11,6%).
Complessivamente i primi nove mesi dell’anno si chiudono con un +18,1% per le vendite all’estero, in valori assoluti si tratta di oltre 12,6 miliardi di euro. Il +18,8% degli acquisti porta il saldo a oltre 5,6 miliardi di euro.
Rispetto al settembre 2020, crescono prodotti alimentari, bevande e tabacco (+14,9%) e tutto il comparto della meccanica (+21,5%), sostenuto dalle buone performance delle vendite di mezzi di trasporto (+24,7%) e macchinari ed apparecchi (+16,0%), che da soli rappresentano quasi la metà di quanto venduto all’estero dalle imprese bolognesi. Si stabilizzano invece le vendite dei prodotti d’abbigliamento (-0,4%).
Tra i primi dieci partner delle imprese bolognesi, recupero importante sui mercati di Germania (+19,0%), Stati Uniti (+22,7%) e Francia (+18,5%), si conferma terzo mercato di riferimento il Giappone, che nonostante i segnali di rallentamento, chiude i primi nove mesi del 2021 con un ulteriore +9,8%.
Data Notizia: 2021-12-23
Categoria pagina: Statistica e Studi