Tra luglio e settembre il 41% delle imprese bolognesi del settore manifatturiero non ha registrato aumenti dei prezzi dell’energia, percentuale che scende al 33% se si parla di materie prime non energetiche necessarie per l'attività, e solo un’impresa su dieci ha registrato problemi di approvvigionamento.
Il 22% delle imprese continua comunque a segnalare rincari superiori al 10%. Particolarmente colpite dall’aumento dei costi dell’energia le attività di minori dimensioni (fino a 9 dipendenti) che operano nelle industrie dei metalli, del legno e in quelle tessili, oltre il 50% delle quali dichiara rincari compresi tra il +2% e il +25%.
Le industrie tessili, quelle alimentari e quelle del legno sono quelle che segnalano il maggior aumento anche dei costi delle materie prime non energetiche; nel settore metalmeccanico rincari superiori al +5% invece per quattro attività su dieci.
Anche all’interno delle attività di commercio al dettaglio diminuisce la percentuale di imprese che denunciano aumenti dei costi dell’energia, in particolare all’interno del commercio di prodotti alimentari (dove oltre un’attività su tre non segnala aumenti), e nella grande distribuzione, per la quale la percentuale sale al 66%. Ma nel comparto dell’abbigliamento i rincari si confermano importanti, con il 9% delle attività che segnala aumenti ancora superiori al +50%, e solo il 3% delle attività che non rileva alcun aumento dei prezzi dell’energia.
Data Notizia: 2023-12-07
Categoria pagina: Statistica e Studi