È di oltre 20 miliardi di euro il valore delle esportazioni bolognesi nel 2023 secondo le rilevazioni Istat rielaborate dall’Ufficio Statistica della Camera di commercio, con una crescita annuale del +2,4%.
A livello regionale, fanno meglio solo Piacenza e Modena, mentre compaiono tra le province emiliano-romagnole i primi segnali di difficoltà, che portano la media regionale ad assestarsi attorno al +1,1%. Sostanzialmente stabili, peraltro, le vendite all’estero nazionali.
L’andamento annuale, che ha visto la crescita dell’export bolognese ridursi progressivamente, nell’ultimo scorcio d’anno volge in negativo, -5,5%, segnato dalla flessione dei principali mercati di sbocco: -19,5% il mercato tedesco, -12,5% quello statunitense.
Le dinamiche meno intense delle esportazioni sono accompagnate da una sostanziale tenuta delle importazioni, +0,7% in corso d’anno e +2,6% nell’ultimo trimestre, segnale rilevante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. In rallentamento le importazioni sia in regione, -5,2%, che a livello nazionale, dove gli acquisti dall’estero in corso d’anno sono diminuiti del -10,4%.
Rispetto a fine 2022, in crescita il settore manifatturiero, +2,1%, da cui provengono quasi il 99% delle esportazioni bolognesi: vanno oltre oltre il +20% i prodotti petroliferi, tengono gli alimentari, +1,4%, rallentano invece le vendite all’estero del tessile-abbigliamento, -14,5%.
Superiori alla media le vendite estere della meccanica, +6,1%, grazie al traino dei macchinari, che definiscono oltre il 33% dell’export bolognese, e che raggiungono in corso d’anno un +14,2%; positivo anche il comparto dei mezzi di trasporto, che segna un complessivo +0,4% (accompagnato da un +15,2% delle importazioni), in rallentamento invece computer, apparecchi elettronici e ottici, -0,2%, metalli e prodotti in metallo, -3,8%, e apparecchi elettrici, -5,5%.
Preoccupa l’interscambio con i principali interlocutori delle imprese bolognesi: non vanno oltre un +1,9% le vendite negli Stati Uniti, che si confermano la principale meta di destinazione della manifattura bolognese oltre confine, calano quelle sul mercato tedesco, -6,7%, che resta comunque il nostro secondo mercato di destinazione. Invariate le vendite in Francia, cresce l’attrattività del Regno Unito, +12,8%, -15,1% invece le esportazioni verso il mercato russo.
Riparte, dopo un 2022 fiacco, il mercato asiatico, che riacquista un complessivo +2,1%. Ancora in flessione però i mercati dell’Asia Orientale, dove stanno progressivamente rallentando le vendite verso il mercato cinese, -15,9% a fine anno, e stentano a ripartire quelle in Giappone, +1,6% tra gennaio e dicembre, influenzate dalle oscillazioni delle quote del tabacco, che rappresentano quasi il 70% di quanto esportato dalle imprese bolognesi sul territorio giapponese.
Export bolognese– serie storica n. indice (2007=100)
Import bolognese - principali var. % settoriali rispetto all’anno precedente
Data Notizia: 2024-03-21
Categoria pagina: Statistica e Studi