Nel terzo trimestre del 2020 l’andamento congiunturale dell’economia bolognese, che a fine giugno aveva toccato il picco negativo, sembra in timido miglioramento: tutti i principali indicatori congiunturali del settore manifatturiero, vicini al -20% a metà anno, pur restando in territorio negativo sembrano dimezzare l’intensità della flessione: dieci punti percentuali di miglioramento per produzione e fatturato, rispettivamente -9,5% e -8,0% rispetto al terzo trimestre del 2019 (erano -19,1% e -18,3% a fine giugno), calano del -6,7% (rispetto al -15,7% di tre mesi fa) le vendite all’estero, in flessione del -7,4% gli ordinativi, con una domanda estera che si ferma al -4,7% (-16,2% in complesso e -11,3% la domanda estera nel giugno scorso).
Ancora in calo la metalmeccanica, che allinea però la tendenza negativa all’andamento del manifatturiero in complesso. Produzione e fatturato perdono tra l’8% e il 10%, 8,5% in meno per il mercato estero, il calo degli ordinativi si ferma al -7%.
Fa meglio il comparto del packaging, la cui flessione non va oltre il -4,4% della produzione; meno profonda la flessione di fatturato (-2,2%) ed ordinativi (-2,8% complessivo e -1,1% la domanda estera). Leggero segnale di fiducia dalle esportazioni, +3,1% rispetto al settembre 2019.
Ridotta a quasi un terzo la frenata delle costruzioni: -5,6% il volume d’affari, a fronte del -14,4% registrato tra aprile e giugno.
Nel comparto dell’artigianato flessione che resta a due cifre per produzione, fatturato e ordinativi (-12,6%, -11,1% e -10,4% rispettivamente). Meno intenso invece il rallentamento sui mercati esteri (-5,4% per il fatturato e -6,3% per la domanda estera).
Risultati positivi, anche se poco al di sopra dello zero, per la cooperazione: +0,8% la produzione, +0,3% il fatturato e +0,2% gli ordini, le esportazioni ottengono un +6,0%, accompagnato dal +1,9% della domanda estera.
Resta in flessione l’alimentare: cali tra il -7% e il -8% per produzione, fatturato e ordinativi; -1,7% le esportazioni, -3,0% la domanda estera.
Ridotta ad oltre un terzo anche la flessione del volume d’affari nei servizi, con un -7,7% nei tre mesi, a fronte del -25,7% di fine giugno.
Flessione diminuita di oltre dieci punti percentuali per le vendite del commercio al dettaglio (-2,7% complessivo, era -13,2% tre mesi fa): -5,8% il comparto alimentare, -3,1% il non alimentare. Tiene la grande distribuzione (+1,0%). Rallentamento di poco superiore al -3% per il commercio all’ingrosso (ma -7% l’ingrosso dei prodotti alimentari).
Ancora importante la flessione delle attività turistiche in complesso, che perdono un quinto del volume d’affari (-19,3%, ma era -54% a fine giugno): vicino al -37% il calo del volume d’affari delle strutture ricettive, -13,5% quello della ristorazione (era -52% tre mesi fa), ridotto ad un terzo quello delle agenzie di viaggio (-69%).
I primi nove mesi dell’anno confermano, nel complesso, il rallentamento dell’economia bolognese: nel settore manifatturiero, -13% rispetto ai primi nove mesi del 2019 per produzione e fatturato, frenato dal calo del -10,6% delle vendite all’estero, in negativo anche gli ordinativi (-11,7% in complesso, -8,5% la domanda estera). In calo il settore edile, con un -10,6% del volume d’affari. Perso il 16% del fatturato nei servizi: -8,4% per il commercio al dettaglio, dove tiene solo la grande distribuzione (+6,6%), crolla il settore turistico (-35,5% in complesso), con evidenti difficoltà per strutture ricettive (-48,3%) e ristorazione (-31,6%).
Data Notizia: 2020-11-30
Categoria pagina: Statistica e Studi
Tag: statistica