Torna a crescere la base imprenditoriale bolognese: a fine settembre sono 95.465 le sedi d’impresa registrate in Camera di commercio, di cui 84.460 risultano attive. Se alle sedi di impresa si aggiungono le 23.781 unità locali presenti, si ottiene un totale di 119.246 attività registrate a fine settembre nell’area metropolitana di Bologna.
Ma calano le nuove imprese: tra luglio e settembre sono nate 902 attività, 57 in meno rispetto allo stesso periodo del 2020.
Anche le cessazioni effettive rilevate in questo trimestre (655 unità) sono decisamente inferiori rispetto alla serie dei trimestri luglio-settembre degli ultimi dieci anni.
Il bilancio del trimestre è dunque positivo e pari a +247 attività, con un tasso di crescita del +0,26%, e per effetto degli andamenti concomitanti di iscrizioni e cessazioni, risulta in linea con i saldi trimestrali del periodo pre-covid.
In regione tutti valori positivi, e la media emiliano romagnola si assesta sul +0,29%. Leggermente superiore l’andamento registrato a livello nazionale, dove in questi tre mesi la crescita è del +0,36%.
La crescita delle attività edili (+114 unità nei tre mesi, con un tasso del +0,81%) traina il settore industriale (97 attività in più e una crescita complessiva del +0,41%), che sconta invece il rallentamento del manifatturiero (-18; -0,19%).
In attivo anche i servizi, con 87 unità in più e una variazione del +0,14%: in recupero le attività turistiche (+14; +0,19%), stabili le attività commerciali (-8; -0,04%), ancora in difficoltà i trasporti, con un saldo di -12 unità (-0,31%).
In calo agricoltura e pesca (-20; -0,25%).
In crescita oltre la media le società di capitale (+216 attività nei tre mesi e una variazione del +0,72), in questi tre mesi tengono anche le ditte individuali, con un bilancio trimestrale di +34 attività e una crescita del +0,07%. Resta negativo invece il saldo delle società di persone (-11 unità, pari ad una variazione del -0,07%).
Tiene la componente artigiana, che a Bologna rappresenta quasi un’impresa su tre, e che ha chiuso il periodo con un saldo positivo di +96 imprese (374 le iscrizioni di nuove imprese contro 278 cessazioni).
Dall’inizio dell’anno sono nate 4.049 attività, 699 in più rispetto al settembre 2020 (erano 3.350), e si registrano 327 cessazioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (3.161 in questi nove mesi): il bilancio dei nove mesi conferma la vitalità del sistema imprenditoriale bolognese, con 888 unità in più da inizio anno e una crescita del +0,94%.
Crescono nei nove mesi le attività edili, trainate dagli incentivi statali (+314 unità, pari ad un +2,27%), tengono le attività turistiche (+87; +1,17%) e quelle commerciali (+29; +0,14%), in difficoltà manifatturiero (-34; -0,37%) e trasporti (-54; -1,36%).
Bilancio in attivo per le società di capitale (+747 unità nei nove mesi ed una crescita del +2,52%), tra gennaio e settembre hanno aperto anche 2.338 nuove ditte individuali.
Uno sguardo al confronto con lo stesso periodo del 2019, ancora privo degli effetti causati dall’emergenza sanitaria, testimonia che al sistema imprenditoriale bolognese mancano all’appello ancora 169 attività per risalire ai livelli pre-covid. E le nuove iscritte sono il 27% in meno. La contrazione di quasi un terzo delle cessazioni, inoltre, lascia intravedere segnali di incertezza, con una “base nascosta” di imprese in attesa di futuri sviluppi, tra misure di sostegno previste a livello nazionale ed evoluzione della pandemia.
Rispetto al settembre 2019, è il boom delle costruzioni, con 371 attività in più nei due anni, a sostenere l’imprenditoria bolognese. Tengono attività turistiche (+100 unità) e immobiliari (+113), restano invece lontani dalle consistenze di due anni fa il settore manifatturiero (-291 attività) ed il commercio (-398).
Data Notizia: 2021-11-10
Categoria pagina: Statistica e Studi
Tag: statistica