È di oltre 4,6 miliardi di euro il valore delle esportazioni bolognesi nei primi tre mesi del 2022 secondo le rilevazioni Istat rielaborate dall’Ufficio Statistica della Camera di commercio, con una crescita rispetto allo stesso trimestre del 2021 del +15,7%.
A livello regionale, solo Piacenza resta in difficoltà, con una flessione del -1,6%, rispetto ad una media regionale del +24,0% e italiana del +22,9%.
In valore assoluto, le vendite bolognesi all’estero continuano ad ottenere risultati superiori anche a quanto registrato in periodo pre-covid: a marzo 2019 le esportazioni si erano fermate infatti a poco più di 3,7 miliardi di euro, con una variazione del +6,5%.
La buona performance delle esportazioni è stata accompagnata da una crescita altrettanto significativa delle importazioni, +18,8%, segnale rilevante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. Più accentuata la crescita delle importazioni sia in regione, +32,9%, che a livello nazionale, dove gli acquisti dall’estero in corso d’anno sono aumentati del +42,9%.
Rispetto a fine marzo 2021, in crescita il settore manifatturiero (+15,9%), da cui provengono quasi il 99% delle esportazioni bolognesi: tutte in aumento le vendite dei comparti manifatturieri, con un picco del +66% per i prodotti petroliferi.
Crescita leggermente inferiore alla media, ma comunque importante, per le vendite estere della meccanica (+11,1%): il comparto dei mezzi di trasporto segna un +12,0%, +6,3% per i macchinari. Crescita più consistente invece per computer, apparecchi elettronici e ottici (+18,6%) e apparecchi elettrici (+22,0%), +20,2% per metalli e prodotti in metallo.
Tra i primi dieci partner delle imprese bolognesi, in aumento le vendite in Germania, principale meta di destinazione della manifattura bolognese oltre confine (+5,7%); in crescita anche le vendite negli Stati Uniti e in Francia (entrambe con un +21,1%), +21,7% anche le esportazioni nel Regno Unito.
Verso il Giappone la crescita è del +7,2%, calano invece le vendite verso la Cina (-7,0%), a causa del concomitante rallentamento delle vendite di mezzi di trasporto (-26,8%) e macchinari (-5,8%), che complessivamente definiscono il 70% del valore delle merci esportate dalle imprese bolognesi sul territorio cinese.
L’INTERSCAMBIO CON RUSSIA E UCRAINA
Nei primi tre mesi del 2022 le esportazioni verso la Russia incidono per l’1,8% delle esportazioni complessive delle imprese bolognesi. Bologna copre il 26% delle esportazioni regionali verso la Russia e incide per il 5% su quelle italiane.
Si tratta di circa 82 milioni di merci esportate tra gennaio e marzo: perso l’11% rispetto al marzo 2021, ed il 3% da inizio anno.
Il 40% del valore dei beni realizzati a Bologna e venduti in Russia proviene da macchinari e apparecchi meccanici (-14,5% rispetto a marzo 2021), e dai mezzi di trasporto (-48,4%), poi articoli farmaceutici e prodotti chimici (-17,9%), e i prodotti del comparto moda (-30,4%). +412% invece l’export dei prodotti alimentari.
Dalla Russia le imprese bolognesi hanno acquistato per oltre 4 milioni di euro, con una crescita del +5,2% rispetto al marzo 2021, ma pressoché ridotte di un quarto nei tre mesi; si acquistano prevalentemente prodotti alimentari, sostanze e prodotti chimici, legno e prodotti in legno, metalli, articoli in gomma e materie plastiche.
Il peso delle esportazioni bolognesi verso l’Ucraina si riduce allo 0,3%. Si tratta di poco meno di 14 milioni di euro (-63,3% rispetto al marzo 2021 e -82,3% da inizio anno), di cui quasi la metà in macchine e apparecchi meccanici e mezzi di trasporto. Passa invece da oltre 12 a poco più di un milione il valore dell’export di prodotti alimentari.
Nello stesso periodo le imprese bolognesi hanno acquistato dall’Ucraina per poco meno di 3 milioni di euro, di cui oltre la metà di prodotti agricoli.
Data Notizia: 2022-06-16
Categoria pagina: Statistica e Studi