Sono il 30% circa le imprese del settore manifatturiero che confermano la presenza di una catena di fornitura estera: per queste, la quasi totalità dei fornitori è localizzata nell’Unione Europea, ma si guarda anche al mercato cinese, in particolare nel comparto della metalmeccanica, dove il 47% delle imprese dichiara di avere fornitori localizzati anche tra la Cina e Hong Kong. Minore invece, solo il 7%, la percentuale delle imprese del settore delle costruzioni che si avvale di fornitori esteri, peraltro totalmente localizzati nell’Unione Europea.
Sono le imprese più grandi quelle più strutturate per realizzare catene di fornitura all’estero. Solo il 18% invece delle imprese manifatturiere più piccole, con meno di 10 dipendenti, si avvale di fornitori al di fuori dei confini nazionali, e li cerca quasi completamente sul mercato europeo.
Supera invece il 40% la percentuale delle imprese che si avvalgono di fornitori esteri nel commercio al dettaglio: oltre all’Unione Europea e alla Cina, però, le aziende del commercio al dettaglio guardano con maggiore attenzione al mercato europeo al di fuori della UE. E all’interno del commercio al dettaglio, anche il 42% delle attività più piccole guarda con interesse a fornitori esteri.
L’emergenza pandemica non ha comportato modifiche significative nella catena di fornitura delle imprese bolognesi: solo 1 su 20 ha modificato il proprio comportamento, prevalentemente con un aumento degli acquisti da fornitori italiani, e, in misura più ridotta, dall’Unione Europea e dalla Cina, a discapito dei mercati extra UE.
Data Notizia: 2024-07-08
Categoria pagina: Statistica e Studi
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