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BOLOGNA: I NUMERI DELL’INIZIO DELLA RIPRESA

Il presidente della Camera di Commercio Valerio Veronesi
Andamento economico, numero delle imprese, esportazioni, investimenti, ricerca di personale, stime sulle prospettive.
Il Presidente Veronesi: “Ora la velocità è la variabile fondamentale”.
 

Effetto della pandemia sul numero delle imprese bolognesi
 
Le imprese bolognesi sono 118.153. Si tratta di:
  • 94.663 imprese che hanno sede a Bologna.
  • 23.490 unità locali, di cui 9.072 di imprese con sede fuori Bologna.
  • Nei primi tre mesi dell’anno:
    • Hanno avviato l’attività 1629 imprese, mediamente circa 18 ogni giorno. Rispetto a fine marzo 2020, quando il ciclo economico era legato ad un 2019 che da metà anno mostrava segni di difficoltà, si sono registrate 180 iscrizioni in più. Rispetto a 10 anni fa il primo trimestre 2021 ha registrato un terzo in meno di aperture.
    • Hanno chiuso circa 1700 imprese, 407 in meno rispetto a marzo del 2020. Il 20% in meno del 2011. A pagare il conto della pandemia con la chiusura dell’attività sono prevalentemente le ditte individuali (6 cessazioni su 10). Prosegue invece sostenuta la crescita delle società di capitale: +162 fra gennaio e marzo
  • Nel dettaglio per settori:
    • l’agricoltura ha perso 80 imprese nei tre mesi, la manifattura 42, i servizi 100. Si registrano anche 100 artigiani in meno.
    • In positivo le costruzioni +18, le attività immobiliari, e anche alloggio e ristorazione, +25.

 
Effetto della pandemia sull’andamento economico delle imprese bolognesi
 
Manifatturiero:
  • Quasi tutti i dati del settore manifatturiero sono positivi. È la prima volta dal 2019. L’andamento prevalente è quello di un marcato rimbalzo.
    • la produzione ha sostanzialmente recuperato i livelli delle settimane precedenti lo scoppio della pandemia
    • gli ordini sono in crescita del 1,4% grazie soprattutto a quelli provenienti da oltre confine, +3,5%
    • il fatturato è aumentato del 2%, quello estero del +0,5%.
  • Le aziende meccaniche hanno una tendenza positiva leggermente superiore all’andamento del medio del settore manifatturiero:
    • Fatturato, ordini e domanda dall’estero hanno valori attorno al + 3% (tutti valori fra il -9% e il - 12% a fine 2020)
    • Il fatturato dall’estero estero dopo un 2020 chiuso con una flessione superiore al 12%, registra nei primi tre mesi 2021 -0,8%.
  • Ancora meglio il packaging che sembra già recuperare almeno in parte un 2020 difficile, che era stato preceduto da un 2019 già in flessione. A fine marzo 2021:
    • +3,8% nei livelli di produzione;
    • +12,4% per il fatturato
    • +5,7% negli ordinativi.
    • Conferme di fiducia vengono dai mercati esteri: +12,3% rispetto al marzo 2020 per le esportazioni, +8,4% negli ordinativi dall’estero.
  • L’artigianato manifatturiero:
    • non ha ancora recuperato completamente i livelli di produzione che sono al -1,8%, gli ordini -1,9% ed il fatturato -0,9%;
    • è ancora difficoltà anche nei mercati esteri con una diminuzione del -9,4% nel fatturato e -7,3% negli ordini dall’estero.
  • La cooperazione registra:
    • da un lato un non completo recupero della produzione, -0,7%, e dei livelli di fatturato, -1,7%;
    • dall’altro buoni segnali dai mercati esteri con +4,7% nelle esportazioni e +0,9% nella domanda da oltre confine.
  • Nel settore edile il volume d’affari è sostanzialmente in linea con fine marzo 2020, recupera la parte cooperativa (+2,1%).
  • Il manifatturiero alimentare registra difficoltà con produzione e fatturato al -5%, gli ordini a -1,5% e variazioni pressoché nulle sui mercati esteri.
 
Servizi:
  • La perdita media nei primi tre mesi del 2021 è di un ulteriore 4,8% nel volume d’affari.
  • Flessione del -3% per le vendite del commercio al dettaglio con -5% nel comparto alimentare, e -2,4% nel non alimentare.
  • Dopo la tenuta favorita dal lockdown, rallenta anche la grande distribuzione: -3%.
  • Le attività turistiche hanno perso nei primi tre mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020 oltre un terzo del volume d’affari, -37,3%:
    • -34,9% il volume d’affari delle strutture ricettive,
    • -36,8% quello della ristorazione,
    • perdite vicine ai due terzi del volume d’affari, -67,3%, per le agenzie di viaggio.

 
Effetto della pandemia sugli investimenti delle imprese bolognesi
 
  • Oltre la metà delle imprese bolognesi ha investito nel 2020 nelle varie aree di attività, processi, prodotti commercializzazione.
  • 9 imprese su 10 hanno acquistato computer e software
  • Rispetto al 2019, il 42% delle imprese ha nel 2020 incrementato gli investimenti, il 35% li ha invece rallentati. Gli investimenti sono stati finalizzati:
    • prevalentemente all’ innovazione degli impianti e alla sostituzione o rinnovo dei macchinari esistenti
    • nel settore manifatturiero sono raddoppiate le percentuali di investimento in digitalizzazione, innovazione di prodotto, acquisto di computer e software
  • Una impresa su tre ha investito nello sviluppo della distribuzione, nell’apertura di una nuova sede o nel rinnovo di quella già esistente.
  • Il 15% delle imprese bolognesi si è dotato nel 2020 di un sistema di e-commerce. La quota sale al 36% nelle attività commerciali. Il 65% delle imprese ha gestito questo passaggio internamente, mentre il 29% ne ha affidato la gestione ad un provider esterno tra i maggiori portali internazionali.
  • Un’impresa bolognese su cinque ha realizzato nel 2020 investimenti finalizzati a ridurre l’impatto ambientale dell’attività, con una particolare attenzione alla riduzione dei costi energetici (nel 61% dei casi), ma investendo anche nell'implementazione del riciclo dei rifiuti e nella riduzione delle emissioni di CO2.

 
Effetto della pandemia sulle esportazioni delle imprese bolognesi
 
  • È di oltre 4 miliardi di euro il valore delle esportazioni bolognesi nei primi tre mesi del 2021, con un recupero rispetto al marzo 2020 del +6,7%, valore migliore rispetto alla crescita media regionale, +6,1%, e italiana, +4,6%.
  • In valore assoluto si tratta di una performance migliore anche rispetto a quanto registrato in periodo pre-covid, a marzo 2019, quando le esportazioni si erano fermate a poco più di 3,7 miliardi di euro, con una variazione del +6,5%.
  • In decisa crescita anche le importazioni, +9%, segnale rilevante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. In regione la crescita delle importazioni è stata superiore, assestandosi al +12,4%, in Italia gli acquisti dall’estero in corso d’anno arrivano invece al +5,8%.
  • Il manifatturiero, che determina il 99% delle esportazioni bolognesi, ha registrato un aumento delle vendite all’estero del +6,3%.  Nel dettaglio:
    • Recuperano del 6,8% del valore le vendite estere della meccanica, dove resta in negativo solo il comparto di computer, apparecchi elettronici e ottici (-3%).
    • Segni positivi per mezzi di trasporto, +6,1%, e macchinari, +5,2%. Crescita a due cifre per apparecchi elettrici (+14,9%) e per metalli e prodotti in metallo (+18,3%).
    • In attivo le vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+7,3%), quelle di prodotti farmaceutici (+19,4%), ripartono le vendite all’estero di prodotti d’abbigliamento (+1,4%).
  • Per quanto riguarda i paesi di destinazione:
  • la Germania si conferma la principale meta di destinazione e cresce rispetto a marzo 2020 dell’11,6%.
  • recuperi anche verso gli Stati Uniti, +3,5%, e la Francia, +11%,
  • In flessione, -8,9% le vendite nel Regno Unito.
  • Restano in crescita le vendite verso il Giappone, +6,7%, sorprende il +54,3% delle vendite verso la Cina, favorite dal +110% dei mezzi di trasporto, che rappresentano un terzo delle vendite bolognesi nel territorio cinese.

 
Le professionalità richieste imprese bolognesi
 
  • Fra giugno e agosto 2021 le imprese bolognesi prevedono di cercare 23.990 figure professionali.
  • Una ricerca su tre è per personale con competenze considerate di difficile reperimento
  • Nel solo mese di giugno le ricerche di personale previste sono 9.560. Si tratta di un dato in crescita:
    • +1470 rispetto a maggio 2021
    • +3.830 rispetto a giugno 2020
    • + 960 rispetto a giugno 2019.
  • Poco meno di 6 ricerche su 10 sono provengono da imprese con meno di 50 dipendenti
  • Il numero delle ricerche da parte delle imprese dei servizi (6.420) è quasi doppio rispetto a quello delle industrie (3.140)
  • Una ricerca su tre è rivolta a diplomati, il 20% a laureati. Nel 30% dei casi il titolo di studio è indifferente. Il 16% delle ricerche è rivolto a qualifiche professionali.
 

 
Le stime previsionali
 
  • Gli scenari di previsione formulati da Prometeia per l’area metropolitana di Bologna ad aprile 2021 ipotizzano una crescita dell’economia bolognese nell’anno in corso del +5,0%, stimando un recupero di 1,7 miliardi di euro. Ma il ritorno ai livelli pre-pandemia sarebbe possibile solo nel 2023.
  • Nel 2020 la flessione del valore aggiunto è stata del -9,1%, con una perdita di oltre 3,4 miliardi di euro, ma Bologna si confermerebbe comunque prima tra le province dell’Emilia Romagna, e terza in assoluto dopo Milano e Bolzano, nella classifica delle provincie italiane del valore aggiunto per abitante.
  • Il recupero del pil bolognese nell’anno in corso si confermerebbe di poco inferiore al dato regionale (+5,5%) e in linea con quello nazionale.
  • La tendenza provinciale per il 2021 sarebbe caratterizzata da una ripartenza di reddito (+4,9%) e consumi (+6,1%), supportata dal rilancio dell’interscambio commerciale (+11,4% la stima delle esportazioni per il 2021, che si porterebbero su volumi superiori al 2019).
  • Quest’anno sarebbero le costruzioni a guidare la ripresa (+10,3% e recupero di quanto perso nel 2020 completato già in corso d’anno), ritorno positivo anche per industria (+7,8%) e servizi (+3,9%), il cui recupero sui livelli pre-pandemia sarebbe previsto però solo nel 2022.
 
 

 
Scarica qui le slide sul quadro economico della provincia
Data Notizia: 2021-06-14
Categoria pagina: Statistica e Studi
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