Il secondo trimestre dell’anno conferma la buona performance dell’economia bolognese, con dinamiche in crescita su intensità superiori al primo scorcio d’anno: +7,7% la produzione, +9,8% il fatturato, bene le vendite all’estero (+6,7% la domanda estera, +11,2% il fatturato estero). Segnali di attenzione invece dagli ordinativi, che pur mantenendo tassi di crescita significativi (+6,9%), perdono quasi due punti percentuali rispetto al trimestre scorso.
Prosegue la spinta propulsiva della metalmeccanica, con una tendenza positiva mediamente superiore all’andamento del manifatturiero in complesso. Produzione e fatturato raggiungono rispettivamente un +10,4% e un +10,3%, 9,7% in più per gli ordinativi; importante la tenuta del mercato estero, con un +12,8% del fatturato e un +10,5% della domanda estera.
Luci ed ombre invece per il comparto del packaging, che meglio aveva tenuto nel periodo della crisi pandemica, ma che già nel corso del 2021 aveva mostrato dinamiche meno intense: tra aprile e giugno variazioni poco al di sotto dello zero per produzione e ordinativi (-0,6% e -0,2% rispettivamente), il fatturato sembra ripartire, con un +8,7% sostenuto quasi totalmente dal +7,9% delle vendite all’estero. Preoccupa invece il -0,8% della domanda estera.
Ancora un +4,0% per il volume d’affari del settore edile, in cui continua a crescere la componente artigianale (+5,8%), ma rallenta la parte cooperativa (-1,9%).
Note positive, anche se meno rilevanti rispetto al manifatturiero in complesso, nel comparto dell’artigianato: +5,1% per la produzione, +6,1% il fatturato e +5,3% per gli ordinativi. Ripartono i mercati esteri (+2,8% per il fatturato e +2,4% per la domanda estera).
Tiene la cooperazione, che migliora leggermente una crescita che continua ad essere però meno significativa della media di settore: il secondo trimestre fa registrare un +1,6% per la produzione, +2,0% il fatturato e +3,5% gli ordini, crescita al di sotto del punto percentuale per i mercati esteri.
Dopo un inizio d’anno incerto, segnali di ripartenza dall’alimentare: +0,8% per la produzione, +2,3% il fatturato e +2,0% gli ordinativi totali. Importante il traino dei mercati esteri: +6,1% le esportazioni, +2,7% la domanda estera.
Quinto trimestre di crescita per i servizi, con un +7% del volume d’affari complessivo.
Prosegue il trend positivo delle vendite del commercio al dettaglio, ma il +3,4% registrato tra aprile e giugno si è pressoché dimezzato rispetto al trimestre precedente: da segnalare, per la prima volta dall’inizio della pandemia, il ritorno su tassi di crescita positivi del comparto alimentare (+0,7%). Crescita del +8,9% per il commercio all’ingrosso.
Recuperano un ulteriore 15,6% in complesso le attività turistiche: +15,2% il volume d’affari delle strutture ricettive, +16,0% quello della ristorazione, crescita limata al +7,1% per le agenzie di viaggio (erano oltre il +42% a fine marzo).
Ma per oltre 1 operatore del settore su 2 fattori quali l’impennata dei costi energetici, la carenza di materie prime e la persistente difficoltà a reperire manodopera, oltre che le tensioni Russia-Ucraina, lasciano ampi margini di incertezza per i prossimi mesi d’attività. E il saldo tra ottimisti (che si aspettano un’ulteriore crescita della propria attività per i prossimi tre mesi) e pessimisti (che ne ipotizzano invece un rallentamento), ampiamente in attivo tre mesi fa, mostra a fine giugno i primi segnali di sfiducia, tanto che sono in maggioranza gli intervistati che ritengono ordini e domanda estera in diminuzione nei prossimi mesi.
I primi sei mesi dell’anno confermano, nel complesso, le buone performance dell’economia bolognese: nel settore manifatturiero, attorno al +7,3% la crescita della produzione rispetto al primo semestre del 2021, +9,4% per il fatturato, trainato dal +9,2% delle esportazioni, e +7,7% per gli ordinativi, sostenuti dal +6,4% della domanda estera. Bene anche il settore edile, con un +5,6% del volume d’affari.
Anche i servizi chiudono i primi sei mesi con un risultato positivo, con un fatturato complessivo al +9,5%: +4,8% per il commercio al dettaglio, sostenuto dal +9,2% del non alimentare, +21,0% per il settore turistico, che nonostante il rallentamento delle dinamiche di crescita osservato nell’ultimo trimestre registra comunque tra gennaio e giugno un +23,4% per le strutture ricettive e un +20,3% per la ristorazione.
L'accesso al credito delle PMI bolognesi
Maggiore ricorso al credito per le imprese di grandi dimensioni (con 50 dipendenti e oltre), per il 36% delle quali il fabbisogno di credito è aumentato nella prima metà dell’anno. Le imprese più grandi sono anche quelle che meno riescono poi ad adempiere agli impegni finanziari assunti (l’8% segnala difficoltà).
Quasi 8 imprese bolognesi su 10 ritengono adeguata la quantità di credito disponibile, 7 su 10 anche la tipologia degli strumenti finanziari offerti. Il 60% circa delle imprese bolognesi ritiene adeguati anche i tempi di valutazione e le garanzie richieste. Leggermente inferiore l’apprezzamento per il tasso applicato e i costi complessivi dei finanziamenti, con opinioni quasi equamente divise tra soddisfatti ed insoddisfatti.
Il 95% delle imprese bolognesi si è sempre trovato in condizione di poter adempiere agli impegni finanziari assunti con le banche in questi primi sei mesi del 2022, con un picco del 100% nel settore del legno, e un 13% in difficoltà nel comparto dell’industria alimentare. Il 40% degli operatori non ha indicato criticità, ritenendo le condizioni applicate soddisfacenti. Tra le principali criticità emerse invece, restano l’aumento dei costi e delle commissioni applicate (per il 37% delle imprese), l’aumento dei tassi e la riduzione della quantità del debito concesso (segnalato dal 12% e dal 6% delle imprese rispettivamente).
Non molto diverse le opinioni delle attività di commercio al dettaglio, dove però solo il 9% ha incrementato nei primi mesi del 2022 il ricorso al credito, ed il 7% ha avuto difficoltà ad adempiere agli impegni finanziari assunti.
Data Notizia: 2022-09-30
Categoria pagina: Statistica e Studi