
È di quasi 5,3 miliardi di euro il valore delle esportazioni bolognesi nel secondo trimestre 2022 secondo le rilevazioni Istat rielaborate dall’Ufficio Statistica della Camera di commercio, con una crescita rispetto allo stesso trimestre del 2021 del +16,2%.
A livello regionale, solo Piacenza resta in difficoltà, con una flessione del -5,0%, rispetto ad una media regionale del +15,8% e italiana del +22,2%.
In valore assoluto, le vendite bolognesi all’estero continuano ad ottenere risultati superiori anche a quanto registrato in periodo pre-covid: a giugno 2019 le esportazioni si erano fermate infatti a poco più di 4,2 miliardi di euro.
La buona performance delle esportazioni è stata accompagnata da una crescita altrettanto significativa delle importazioni, +14,7%, segnale rilevante considerando, tra l’altro, l’incremento dei costi per una manifattura bolognese che opera principalmente sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. Più accentuata la crescita delle importazioni sia in regione, +32,2%, che a livello nazionale, dove gli acquisti dall’estero tra aprile e giugno sono aumentati del +45,8%.
Rispetto a fine giugno 2021, in crescita il settore manifatturiero (+16,1%), da cui provengono quasi il 99% delle esportazioni bolognesi: tutte in aumento le vendite dei comparti manifatturieri, con un picco del +147,3% per i prodotti petroliferi. Fanno eccezione i prodotti alimentari, che calano del -4,4%.
Crescita superiore alla media per le vendite estere della meccanica (+17,0%): il comparto dei mezzi di trasporto segna un +31,2% (ma preoccupa il -4,1% delle importazioni), +7,7% per i macchinari. Crescita consistente anche per computer, apparecchi elettronici e ottici (+24,0%) e metalli e prodotti in metallo (+24,9%), +10,1% per gli apparecchi elettrici.
Tra i primi dieci partner delle imprese bolognesi, in aumento oltre la media le vendite in Germania, principale meta di destinazione della manifattura bolognese oltre confine (+24,9%); importante crescita delle vendite anche negli Stati Uniti (+30,7%) e in Francia (+25,4%), +15,0% le esportazioni nel Regno Unito, -29,4% invece le vendite verso il mercato russo.
Meno trainante in questi tre mesi il mercato asiatico. Sostanzialmente stabili le vendite verso la Cina (+0,9%), perdono oltre un terzo del valore le vendite verso il Giappone: -39,0%, con un dimezzamento delle vendite di tabacco, che rappresentano il 60% di quanto complessivamente esportato in Giappone dalle imprese bolognesi.
Complessivamente il primo semestre dell’anno si chiude con un +16,0% per le vendite all’estero, in valori assoluti si tratta di oltre 9,9 miliardi di euro. Il +16,7% degli acquisti porta il saldo a quasi 4,3 miliardi di euro.
Rispetto al giugno 2021, raddoppiano le vendite dei prodotti petroliferi (+106,8%), crescono le vendite dei prodotti d’abbigliamento (+30,0%), e tutto il settore della meccanica (+14,3%), stimolato dai comparti trainanti dei mezzi di trasporto (+22,1%) e dei macchinari (+7,0%).
Tra i primi dieci partner delle imprese bolognesi, restano in crescita in questi sei mesi i mercati di Germania (+15,2%), Stati Uniti (+26,2%) e Francia (+23,8%); -21,6% il calo complessivo delle vendite in Russia. In rallentamento anche il mercato asiatico: -3,1% le vendite in Cina, -17,5% in Giappone.
Export bolognese– serie storica n. indice (2007=100)
Import bolognese - principali var. % settoriali rispetto allo stesso trim. dell’anno precedente
Data Notizia: 2022-09-30
Categoria pagina: Statistica e Studi