
Nel 2023 le imprese bolognesi hanno previsto 115.550 entrate di lavoratori, il 4% in più dello scorso anno (erano 110.910) ed il 19% in più del 2021 (97.270)
Su 100 imprese, 66 hanno avuto in programma la ricerca di nuovo personale.
Il miglioramento degli indicatori di Excelsior è in sintonia con i principali indicatori del mercato del lavoro rilevati dall'ISTAT, che nel settembre del 2023 segnalano un incremento del tasso di occupazione (+1,4 punti rispetto al settembre 2022) e, contemporaneamente, una riduzione del tasso di disoccupazione (-0,6 punti).
I settori di attività
Le entrate previste si concentreranno per il 73% nei servizi (84.870) e solo il 27% nell’industria (30.680). I settori che hanno previsto più entrate sono gli stessi dello scorso anno e sono tutti nel terziario:
- Turismo: 18.750
- Commercio: 16.880
- Altri Servizi: 13.000
Le principali caratteristiche
Il 51% delle entrate programmate è stato considerato di difficile reperimento. Nel 2022 questa quota era al 48%. La motivazione principalmente indicata dalle imprese è la “mancanza di candidati” per il 33% delle entrate, seguita dalla “preparazione inadeguata” con il 13%.
Le difficoltà di reperimento sono più frequenti nei settori del turismo (64% del totale), delle costruzioni (61%) e dell'informatica e delle telecomunicazioni (59%).
Al contrario, le assunzioni risultano più agevoli nell’industria della carta e stampa (27%), nel commercio (36%) e nell’industria petrolchimica, gomma e plastica (38%).
È stata richiesta al 25% dei nuovi assunti un'esperienza nella professione (22% in Italia) e ad un ulteriore 39% un'esperienza nel settore in cui opera l'azienda (43% in Italia).
La frequenza con cui le imprese richiedono una precedente esperienza specifica varia però in misura significativa da settore a settore, con un massimo dell’84% nelle Industrie tessili, dell'abbigliamento e calzature.
Le opportunità per i giovani hanno riguardato fino al 31% delle entrate previste nel 2023 nella provincia di Bologna (lo scorso anno era il 29%): i settori che richiedono più giovani sono il turismo (circa 7.500 entrate) ed il commercio (circa 6.600).
Le entrate previste per le donne sono il 18% (in leggero aumento rispetto al 2022) e sono in particolare nelle industrie tessili (53%) e nelle industrie alimentari (30%).
In provincia, le entrate previste di lavoratori non europei si attestano al 21% del totale, un valore superiore rispetto all'anno precedente (19%).
Per quanto riguarda le competenze "trasversali" (non specifiche della professione), quelle che le imprese bolognesi considerano più importanti quando assumono personale sono la flessibilità ed adattamento e la capacità di lavorare in gruppo, indicate come “molto importanti” per oltre la metà delle assunzioni programmate.
Le imprese che nel 2023 hanno effettuato o intendono effettuare attività di formazione mediante corsi specifici per il personale dipendente sono state il 28% (Italia: 25%), quelle che nel 2022 hanno ospitato tirocini il 14% (Italia: 13%).
Le professioni
Il livello di professionalità del personale in ingresso ricercato dalle imprese bolognesi è stato:
- 23% high skill, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, (26.150 unità), dato superiore alla media nazionale (19%);
- 38% medium skills, impiegati e professioni qualificate in commercio e servizi (43.910);
- 39% low skills, operai, conduttori e non qualificati (45.490).
Professioni più richieste:
- esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (15.600 unità),
- addetti alle vendite (9.900).
- personale non qualificato nei servizi di pulizia (9.720)
Le imprese segnalano però per gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione una difficoltà di reperimento superiore alla media (64%), mentre gli addetti alla vendita sono più “facili” da trovare (29%).
Tra tutte le altre professioni, si rilevano le difficoltà di reperimento più alte per tre figure high skill:
- Analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (82%)
- Altri specialisti dell'educazione e della formazione (81%)
- Specialisti in discipline artistico-espressive (80%).
I titoli di studio
I laureati, chi ha scelto l’istruzione tecnica superiore e i diplomati nel loro insieme detengono circa il 50% delle entrate programmate nella provincia per il 2023.
Il 18% riguarderanno laureati (21.160 unità): di questi un terzo con una laurea ad indirizzo economico (7.000).
Solo l’1% delle entrate sarà personale con un’istruzione tecnica superiore (ITS Academy) (1.370 unità), più della metà nei due indirizzi “Nuove tecnologie per il made in Italy - meccanica” e “Tecnologie della informazione e della comunicazione”.
Il 29% sarà rivolto a diplomati della scuola secondaria superiore (33.590 unità), in particolare circa 12.500 per quelli che hanno scelto un indirizzo amministrazione, finanza e marketing.
Le assunzioni di persone in possesso di qualifica di formazione o diploma professionale si sono attestate al 35% (40.390 unità) e gli indirizzi più richiesti sono ristorazione (8.600) e meccanico (6.100).
Il restante 16% è stato rivolto a figure alle quali non è stata richiesta una formazione scolastica specifica (19.050 unità).
I contratti
Il 78% dei contratti proposti riguardano i lavoratori dipendenti, di cui il 47% a tempo determinato e il 21% a tempo indeterminato.
Il 22% invece è per lavoratori non alle dipendenze, in particolare il 15% in somministrazione ed il 2% per collaboratori.
Le previsioni occupazionali delle imprese bolognesi sono rilevate dal sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro.
Data Notizia: 2023-12-07