
A due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, nel primo trimestre pienamente caratterizzato dalle tensioni sui mercati internazionali i numeri del Registro delle Imprese segnalano un primo parziale riallineamento della nati-mortalità imprenditoriale bolognese ai valori pre-covid.
Le cessazioni effettive rilevate tra aprile e giugno sono state 867, un valore ancora inferiore rispetto alla serie dei trimestri aprile-giugno degli ultimi vent’anni, ma che sembra progressivamente riavvicinarsi ai valori precedenti l’emergenza sanitaria.
Sono invece 1.408 le iscrizioni registrate in questo trimestre, oltre cento in meno rispetto al rimbalzo post-pandemia del giugno dell’anno scorso, ma non distanti dal numero delle nuove attività aperte negli anni precedenti la pandemia.
Il bilancio del trimestre è dunque positivo e pari a +541 attività, con un tasso di crescita del +0,57%, miglior saldo, se si esclude il rimbalzo dell’anno passato, dal 2013 ad oggi.
Ma le 94.489 attività che costituiscono la base imprenditoriale bolognese, di cui 84.361 attive, sono la consistenza più bassa registrata nell’ultimo ventennio. Se alle sedi di impresa si aggiungono le 24.054 unità locali presenti, cresciute invece rispetto al giugno 2021 di 377 unità, si ottiene un totale di 118.543 attività registrate a fine giugno nell’area metropolitana di Bologna.
In regione tutti valori positivi, e la media emiliano romagnola si assesta sul +0,59%. In linea anche l’andamento registrato a livello nazionale, dove in questi tre mesi la crescita è del +0,54%.
La crescita delle attività edili (+88 unità in questi tre mesi, con un tasso del +0,62%) sostiene il settore industriale (30 attività in più e una variazione complessiva del +0,13%), che sconta invece tra aprile e giugno il rallentamento del manifatturiero (-56; -0,61%).
In rallentamento i servizi, con 59 unità in meno e una variazione del -0,10%: tra i segnali negativi, il rallentamento delle attività turistiche (-4; -0,05%), le difficoltà delle attività commerciali (-135; -0,64%) e dei trasporti (-18; -0,47%). In crescita invece le attività immobiliari, legate alla filiera edile, che acquistano 24 unità nei tre mesi, con una crescita del +0,33%, le attività professionali (+41; +0,86%) e quelle creditizie (+20; +0,79%).
Pressoché stabili agricoltura e pesca (-3; -0,04%).
In crescita oltre la media le società di capitale (+271 attività nei tre mesi e una variazione del +0,90%), ma in questi tre mesi il saldo migliore è quello delle ditte individuali, aumentate al ritmo di dieci nuove attività al giorno, con un bilancio trimestrale di +313 attività, pari a una crescita del +0,69%. Negativo, invece, il saldo delle società di persone (-41 unità, pari ad una variazione del -0,25%) e quello di cooperative e consorzi (-2; -0,08%).
Tiene la componente artigiana, che a Bologna rappresenta quasi un’impresa su tre, e che ha chiuso il periodo con un saldo positivo di +162 imprese (470 le iscrizioni di nuove imprese contro 308 cessazioni).
Dall’inizio dell’anno sono nate 2.943 attività, 204 in meno rispetto al giugno 2021 (erano 3.147), e si registrano 115 cessazioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (2.621 in questi sei mesi): il bilancio del semestre, con 322 unità in più da inizio anno e una crescita del +0,34%, rimane ampiamente positivo, ma sembra lentamente normalizzarsi rispetto al rimbalzo osservato nel giugno di un anno addietro (+641; +0,68%).
Crescono nei sei mesi le attività edili (+133 unità, pari ad un +0,94%), e le attività immobiliari (+39; +0,54%), in difficoltà manifatturiero (-144; -1,57%), attività turistiche (-69; -0,92%) e commerciali (-393; -1,84%).
Bilancio in attivo per le società di capitale (+473 unità nei sei mesi ed una crescita del +1,56%), tra gennaio e giugno hanno aperto 1.771 nuove ditte individuali.
Data Notizia: 2022-07-26
Categoria pagina: Statistica e Studi
Tag: statistica