
Dopo il rimbalzo positivo registrato tra aprile e giugno, conseguente almeno in parte al confronto con l’analogo periodo del 2020 fortemente condizionato dalla chiusura di molte attività economiche, tra luglio e settembre i principali indicatori congiunturali del settore manifatturiero presentano ancora valori ampiamente in crescita, anche se leggermente meno importanti del trimestre scorso: +11,4% per la produzione, in doppia cifra anche fatturato (+12,4%) e ordinativi (+11,6%), supportati dalle vendite all’estero (+12,1% la domanda estera, e un fatturato estero che raggiunge il +14,1%).
Si conferma la spinta propulsiva della metalmeccanica, che continua a crescere con una tendenza positiva superiore all’andamento del manifatturiero in complesso. Fatturato e produzione guadagnano un +18,1% e un +18,2% rispettivamente, 15,8% in più per gli ordinativi, cresce la domanda estera, +15,1% rispetto al settembre 2020, con un fatturato estero che si consolida, +17,9%, dopo un biennio di segni meno.
Segna il passo invece il comparto del packaging, che nei mesi della crisi pandemica aveva ammortizzato la flessione grazie alla tenuta dei mercati esteri. Tra luglio e settembre invece, sono proprio i rapporti con l’estero a mostrare segnali di rallentamento: -2,4% la domanda estera, e -3,5% per le esportazioni. Ancora positivi, ma in forte diminuzione, i tassi di crescita di produzione, +1,4%; fatturato, +0,6%, e ordinativi, +2,5%.
+6,1% la variazione del volume d’affari nel settore edile: cresce per il secondo trimestre consecutivo la componente artigianale (+7,7%), si conferma la parte cooperativa (+6,5%).
Conferme positive per il comparto dell’artigianato: +10,6% per la produzione, +12,1% il fatturato e +7,1% per gli ordinativi. Ripartono i mercati esteri (+10,0% per il fatturato e +3,5% per la domanda estera).
Tiene la cooperazione: +0,9% la produzione e +0,5% il fatturato, leggermente meglio gli ordini, +1,7%. La domanda estera si ferma ad un +0,6%, accompagnata però da ottimi risultati per il fatturato estero, +16,8%.
Soffre l’alimentare: in flessione del -1,6% e del -0,9% produzione e fatturato, -0,4% gli ordinativi. Segnali positivi dagli ordinativi esteri, +7,8%, e dal relativo rimbalzo delle esportazioni, +3,7%.
Secondo trimestre consecutivo in crescita per i servizi, che confermano l’inversione di tendenza iniziata nell’aprile scorso con un ulteriore +11,6% del volume d’affari.
Rallentano le vendite del commercio al dettaglio, -0,5% in complesso: ancora in negativo il comparto alimentare, -0,8%, frena il non alimentare, -0,9%, riparte la grande distribuzione (+1,1%). Buona la performance del commercio all’ingrosso, +3,7%.
Prosegue il recupero delle attività turistiche, anche se l’intensità della crescita in questi tre mesi si è pressoché dimezzata (+14,7% il volume d’affari rispetto al periodo luglio-settembre 2020, era +31,5% tre mesi fa): +20,9% il volume d’affari delle strutture ricettive, +12,4% quello della ristorazione (ma era circa venti punti percentuali in più a fine giugno), crescita vicina al 40% per il volume d’affari delle agenzie di viaggio.
I primi nove mesi dell’anno confermano, nel complesso, la ripartenza dell’economia bolognese: nel settore manifatturiero, oltre il +9% la crescita di produzione e ordinativi rispetto ai primi nove mesi del 2020, +11,3% per il fatturato, trainato dal +10,8% delle esportazioni, e sostenuto dal +9,6% della domanda estera. Continua a crescere il settore edile, con un +4,9% del volume d’affari.
Nonostante un primo trimestre ancora in affanno, anche i servizi chiudono i primi nove mesi dell’anno con un positivo +8,4% del fatturato complessivo: +3,2% per il commercio al dettaglio, sostenuto dal +6,3% del non alimentare, svolta in positivo anche il settore turistico (+3,0% in complesso), che grazie ai buoni risultati dei mesi centrali dell’anno recupera parte della flessione con un complessivo +4,3% per le strutture ricettive e +2,6% per la ristorazione.
Anche il confronto con il terzo trimestre del 2019, precedente la crisi generata dalla pandemia, dimostra la rapidità della ripresa del sistema economico bolognese, le cui performance si attestano già a fine settembre su valori superiori a quanto registrato alla fine del settembre di due anni fa.
Per il settore manifatturiero infatti solo segni positivi se confrontati con il periodo luglio-settembre 2019: +6,5% il fatturato, +7,0% per produzione e ordinativi, trainati dal +10,1% della domanda estera, con un conseguente +8,2% del fatturato estero.
Fa meglio il comparto della metalmeccanica e dei mezzi di trasporto, con tassi di crescita di oltre un punto percentuale superiori alla media di settore. Gli unici segni negativi si registrano nel comparto del tessile e abbigliamento, con una flessione della produzione superiore all’8% e cali di fatturato e ordinativi vicini al 5%.
In crescita il volume d’affari delle costruzioni del +5,9%.
In flessione invece nel biennio le vendite del commercio al dettaglio, -1,2%: tiene solo la grande distribuzione, +4,4%, calano l’alimentare, -8,1%, e le vendite di abbigliamento e di prodotti per la casa ed elettrodomestici (entrambi vicini al -12%).
Stupisce, peraltro, che solo un’impresa del commercio al dettaglio su quattro abbia fatto ricorso in questo periodo all’e-commerce, tra l’altro con un peso sul fatturato complessivo che non va oltre il 5% per una attività su due.
Data Notizia: 2021-12-23
Categoria pagina: Statistica e Studi
Tag: statistica