
È di quasi 20 miliardi di euro il valore delle esportazioni bolognesi nel 2022 secondo le rilevazioni Istat rielaborate dall’Ufficio Statistica della Camera di commercio, con una crescita annuale del +12,9%.
A livello regionale, solo Piacenza resta in difficoltà, con una flessione attorno al -3%, rispetto ad una media regionale del +14,6% e italiana del +20,0%.
L’andamento annuale, che ha visto la crescita dell’export bolognese mantenersi nei primi tre trimestri attorno ad un positivo +15%, sembra invece perdere d’intensità nell’ultimo scorcio d’anno, con una dinamica che si ferma al +6,8%, a fronte di un rimbalzo leggermente superiore sia a livello regionale (+8,3%) che nazionale (+16,6%).
In valore assoluto, le vendite bolognesi all’estero continuano comunque ad ottenere risultati superiori anche a quanto registrato in periodo pre-covid: a fine 2019 le esportazioni si erano fermate infatti a poco più di 16 miliardi di euro.
La buona performance delle esportazioni è stata accompagnata da una crescita altrettanto significativa delle importazioni, +15,9% in corso d’anno e +10,1% nell’ultimo trimestre, segnale rilevante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. Più accentuata la crescita delle importazioni sia in regione, +23,8%, che a livello nazionale, dove gli acquisti dall’estero in corso d’anno sono aumentati del +36,4%.
Rispetto a fine 2021, in crescita il settore manifatturiero (+12,7%), da cui provengono quasi il 99% delle esportazioni bolognesi: tutte in aumento le vendite dei comparti manifatturieri, con picchi che vanno oltre il +40% per i prodotti in legno e quelli petroliferi.
Dopo una prima parte dell’anno di crescita superiore alla media, si allineano ai valori complessivi le vendite estere della meccanica (+12,4%): il comparto dei mezzi di trasporto segna un +22,1% (accompagnato da un +9,3% delle importazioni), ma i macchinari, che definiscono oltre il 30% delle vendite all’estero bolognesi, si fermano a un +6,9%. Crescita superiore alla media per computer, apparecchi elettronici e ottici (+15,4%) e metalli e prodotti in metallo (+13,7%), leggermente inferiori gli apparecchi elettrici (+9,3%).
Tra i primi dieci partner delle imprese bolognesi, in aumento oltre la media le vendite negli Stati Uniti (+32,9%), che diventano la principale meta di destinazione della manifattura bolognese oltre confine, a discapito del mercato tedesco, che si conferma comunque il secondo mercato di destinazione e cresce di un ulteriore +13,8%; bene le vendite anche in Francia (+14,2%) e nel Regno Unito (+14,0%), -22,1% invece le esportazioni verso il mercato russo.
Meno attrattivo nel 2022 il mercato asiatico, che perde complessivamente un -4,8% dovuto unicamente alla flessione dell’Asia Orientale, unica macro-area in rallentamento in corso d’anno. In leggera crescita le esportazioni verso la Cina (+4,3%), perdono invece quasi un terzo del valore le vendite in Giappone, -33,4%, dove sono progressivamente diminuite le vendite del tabacco, che rappresenta oltre le metà di quanto esportato dalle imprese bolognesi sul territorio giapponese.
Superano gli 11 miliardi di euro le vendite delle imprese bolognesi ad alto contenuto tecnologico, il 4,3% dei prodotti specializzati e high tech venduti dall’Italia all’estero, ed il 56% di quanto esportato dalle imprese bolognesi in complesso, con un peso di quasi 12 punti percentuali in più rispetto alle vendite di prodotti tradizionali e standard.
Per le importazioni invece il peso degli acquisti ad elevato contenuto tecnologico (43%) è inferiore all’import dei prodotti tradizionali (54%), pur rimanendo superiore alla media nazionale (31%).
Catania, Torino e Napoli sono le sole, tra le città metropolitane, ad avere una quota dell’export high tech leggermente superiore a quella bolognese (attorno al 60%).
Data Notizia: 2023-03-22
Categoria pagina: Statistica e Studi