
Il primo trimestre dell’anno consegna tradizionalmente un bilancio negativo, poiché riflette l’accumularsi di cessazioni contabilizzate a gennaio, ma riferibili in realtà agli ultimi giorni dell’anno precedente, e questo primo scorcio d’anno non fa eccezione, con un saldo anagrafico di -415 unità ed un tasso di variazione del -0,44%.
Tra gennaio e marzo sono nate 1.776 attività, sono 114 in più rispetto al marzo 2018 (erano 1.662), ma si registrano anche 113 cessazioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (2.191 in questo trimestre): si ottiene così un saldo negativo in linea con il risultato del marzo 2018.
In regione, solo Parma fa meglio di Bologna, pur rimanendo in territorio negativo, e la media emiliano romagnola si assesta sul -0,59% (va meglio a livello nazionale, dove il calo in questi primi tre mesi dell’anno si ferma al -0,36%).
Tutti i macrosettori hanno nel corso del trimestre un risultato negativo: industria (-159 unità), servizi (-318) ed agricoltura e pesca (-192). Ma è nel terziario, pur caratterizzato dal rallentamento di commercio e turismo (-227 unità in complesso nei tre mesi), che si registrano le uniche performance positive di informazione e comunicazione (+7 attività) e delle attività immobiliari (+10).
In controtendenza le società di capitale, che continuano a registrare tassi di crescita positivi: quasi una nuova apertura su tre in questi tre mesi è una società di capitale; bilancio negativo invece per le ditte individuali, che aprono il 2019 con 470 unità in meno.
Le elaborazioni sulla nati-mortalità delle imprese bolognesi al 31 marzo 2019 sono disponibili QUI [2]

Data Notizia: 2019-05-06